Ogni fine anno mi concedo questo esercizio.
Un momento di silenzio, di bilancio, di terra smossa con le mani: guardo indietro, poi avanti, cercando di capire cosa tenere e cosa lasciare andare.
Il 2025 è stato un anno impegnativo.
Emotivamente, mentalmente, fisicamente.
Un anno che, senza girarci troppo intorno, sono contento che stia volgendo al termine.
Il tempo passa. I genitori invecchiano.
Le amicizie richiedono uno sforzo attivo per restare vive quando non si condividono più i gesti quotidiani.
Il lavoro, con i suoi ritmi e le sue aspettative, ha lasciato segni: malessere diffuso, irritazione, fino ad arrivare a un burnout vero e proprio.
Eppure, come spesso accade, nello stesso anno difficile si sono aperti anche spazi di luce.
Ho trovato un buon ritmo con l’allenamento e la palestra, qualcosa che mi ha aiutato a rientrare nel corpo quando la mente correva troppo veloce.
Mi sono riavvicinato allo studio, alla spiritualità, alla natura, come se avessi bisogno di rimettere radici in qualcosa di più grande e più lento.
Ho iniziato il mio percorso con la ceramica, quasi per caso, e mi si è aperto un mondo fatto di pazienza, attesa, fallimenti e piccole conquiste.
Sono riuscito, non sempre, ma con intenzione, a dedicare tempo alla famiglia e agli amici, anche quando le circostanze rendevano tutto più complicato.
E ho finalmente restituito spazio a una cosa che amo profondamente e che avevo trascurato: la lettura. I libri sono tornati a essere casa.
Il 2025 mi ha stancato, sì. Ma mi ha anche insegnato molto.
I buoni propositi per il 2026
Ogni anno ne fisso dieci. Fa parte del mio rituale di chiusura e inaugurazione dell’anno.
- Continuare a fare e imparare ceramica, con curiosità e rispetto per i tempi lenti.
- Continuare a dedicarmi alla spiritualità, senza dogmi, ma con presenza.
- Obiettivo ambizioso: leggere un libro in più rispetto al 2025 (40).
- Continuare a frequentare la palestra e prendermi cura del benessere fisico.
- Prestare più attenzione al benessere psicologico, investendo tempo in un percorso di evoluzione personale.
- Spendere meno soldi in aziende che vanno contro i miei valori, e dare più spazio ad artigiani e piccole imprese.
- Scrivere di più: idealmente un post a settimana, e rimettere mano a un progetto che attende da tempo una revisione.
- Mangiare più verdure e ridurre ulteriormente il consumo di carne e pesce.
- Lasciar correre di più, dedicandomi davvero solo a ciò che porta gioia a me e a chi mi sta accanto.
- Avere più tempo per amici e famiglia, senza rimandare sempre a “quando sarà il momento giusto”.








Non so cosa porterà il 2026. So solo che voglio attraversarlo con più ascolto, meno fretta e più intenzione. Un passo alla volta, come con l’argilla: senza forzare, ma senza smettere di dare forma.
Se stai leggendo, grazie per essere qui. Buon nuovo anno, qualunque cosa tu stia cercando di modellare.
La terra è ancora umida.
I semi sono pronti per essere piantati.


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